OLTRE LA MASCHERA. SEZIONE STATI INTERIORI. CAPITOLO IV
Dietro ogni volto,
c’è un labirinto di silenzi.
Silenzi che non sono vuoti, ma corridoi
stretti,
dove i pensieri camminano in punta di piedi
per non farsi sentire.
Lì si nascondono le verità che non hai
ancora trovato il coraggio di dire.
Non sempre
ciò che vediamo
è ciò che sembra.
Gli occhi possono raccontare storie che non
appartengono a chi li porta.
Il sorriso può essere un ponte fragile
gettato sopra un abisso di paure.
Emozioni nascoste,
paure non dette,
desideri sospesi.
Restano lì, in attesa che una crepa nella
maschera lasci passare la luce.
Si muovono appena, come fiamme sotto la
cenere,
pronte a bruciare se solo trovano ossigeno.
Oltre la maschera,
si apre una soglia di luce.
Una luce che non ti chiede di essere pronto,
ma di essere vero.
Attraversarla significa accettare che ogni
ombra che ti ha abitato
non è un nemico, ma una parte di te che
voleva essere vista.
E quando la attraversi, scopri che la
maschera non cade per spegnerti,
ma per liberarti.