La fine della connessione interiore
Viviamo in una condizione precaria che
pochi riconoscono.
Una solitudine interiore diffusa, resa ancora
più sottile dai social, che hanno moltiplicato
i contatti ma indebolito le connessioni reali.
Non sappiamo dove ci condurrà questa
inconsapevolezza, ma sappiamo già cosa
sta erodendo: la capacità di sentire, di
parlare, di ascoltare.
Per questo è urgente ritrovare la parola
come gioco e nutrimento,vriscoprire la
leggerezza di emozioni condivise,
non aver paura di mostrarci fragili, vivi,
autentici.
Apocolypsis è anche questo:
il rischio di perdere la connessione interiore,
ma anche l’occasione di riaccenderla.